IL GATTOPARDO
Il gattopardo di Luchino visconti lo possiamo definire più
che un film un quadro barocco, nel quale troviamo la massima rappresentazione
della borghesia siciliana della seconda metà dell’ottocento.
Già dalla seconda scena vediamo come principale cromia il colore rosso, legato però non solo alla passione e alla guerra ma bensì a Garibaldi, comandante delle giubbe rosse; al 23:51 minuto troviamo la scena di guerra, la quale può ricordare anche se si parla di due epoche e di due guerre completamente diverse il quadro di Guttoso “I funerali di Togliatti (1972)” con queste bandiere che sventolano rosse in mezzo ad una pizza ricordano visivamente queste giubbe rosse che sparano e marciano per conquistare il Regno delle due Sicilie.
Film ispiratosi al romanzo di Tomasi di Lampedusa un uomo ricco, senza ambizioni, molto colto e solitario, il quale viene ricordato appunto per questo romanzo.
Le musiche di Nino Rota compositore pluristellato, lo
ricordiamo in molti film tra cui amarcord, la dolce vita e otto e mezzo, questo
solo per citarne alcune , anche in questo film non sbaglia mai , enfatizza gli
stati d’animo dei personaggi, come la canzone “la bella gigogin” di Paolo Giorza che il popolo specialmente i
giovani cantano sotto la bandiera dell’Italia mentre ci sono le votazioni del
paese indossando un capello che ricorda un po' quello dei giornalisti con la
scritta “si” appiccicata in alto, a voler sottolineare che Donnafugata sarebbe
diventata presto dominio dei Savoia.
La scena successiva al “si” per la vittoria del unificazione dell’Italia vediamo Serge Reggiani che interpreta Don Cicco du Meo, il quale fa un monologo a Don Fabrizio Corbera, principe di Salina interpretato da Burt Lancaster il quale gli chiede cosa avesse votato lui alle elezioni : “sono un artista mancato, povero con i calzoni sfondati e miserabile ma i benefici ricevuti non gli ho dimenticati e voi eccellenza lo sapete, ho votato No, i savoiardi me li mangio con il caffe” il quale però a sua volta gli rispose “che qualcosa doveva cambiare per far rimanere tutto come prima”, scena chiaramente fatta per elogiare la nobiltà, quale il regista Luchino Visconti apparteneva; la scena si svolgerà su un una collina arida durante una battuta di caccia, perché da li le giubbe si tingeranno di blu a causa dello scioglimento delle truppe garibaldine e il conseguente arruolamento del nipote del Principe di Salina Tancredi, interpretato da Alain Delon, nell’esercito sabaudo.
Nella visione di questo film si vedete non solo una storia d’amore ma anche una Sicilia che cambia, non nei vestiti ma nell’animo e chi prima era rivoluzionario si ritroverà nelle ultime scene a condannare chi lo fosse. I costumi come la scenografia fatta appositamente per il film, basti pensare che solo per l’unica scena della battaglia persino l'asfalto fu ricoperto di terra battuta, furono levati pali e tende perché la produzione, ovvero Lombardo non voleva all’interno del film scene di combattimento, ma che ci fosse di più il focus sui personaggi.
Nelle ultime scene troviamo dei primi piani di Don Fabrizio Corbera, principe di Salina il quale beve l’acqua con due mani, quasi come a dare la sensazione di essere stanco, mentre gli altri fuori ballano e si uniscono tra di loro, è rassegnato della situazione storica nella quale si trova e contempla un quadro di Jean-Baptiste Greuze, il quale rappresenta la morte; nella ultima scena lui scompare, come a voler rappresentare la caduta della nobiltà.
Personalmente troviamo che sia un bellissimo film, impegnativo visto attualmente, perché comunque essendo realizzato negli anni 60, precisamente nel 1963, quindi le scene sono molto più lente, lo stacco tra una scena ed un'altra è caratterizzata da uno sfondo nero di qualche secondo, i dialoghi hanno una ricercatezza diversa, più forbita, il sonoro c’ha quel senso di “graffiato” che ricorda la vera macchina da cinepresa.
Sicuramente è un film che consigliamo di vederlo il pomeriggio data la sua lunghezza, perché è un film lungo che merita la concentrazione e merita di essere visto realmente. Quindi prendetevi un pacco di pop corn, aspettate la pioggia e buona visione.
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