La gatta sul tetto che scotta del 1958
Ok è giunto il momento, dobbiamo parlare di Elizabeth Taylor e del capolavoro cinematografico “La gatta sul tetto che scotta”.
Film del 1958 diretto da Richard Brooks, che racconta tramite una famiglia borghese della differenza tra possesso e amore.
In questo film che si chiude con un finale non del tutto “Happy Ending” per tutti i protagonisti, troviamo al suo interno molteplici storie incastrate in un unico racconto: Brick Pollitt, un alcolizzato ex giocatore di football ormai infortunato che crede che la sua bellissima moglie Maggie la Gatta sia andata a letto con il suo compagno di squadra da poco deceduto, un padre Big Daddy, ricchissimo e prepotente che se la prende sempre con la sua devotissima moglie ed un fratello, Cooper che sforna tantissimi figli con una donna subdola e avida tanto quanto lui, il racconto si svolge in una notte soltanto, durante la festa per il 65 esimo compleanno del padre ed in quella circostanza si scoprirà della sua imminente morte e cosa piu importante del assenza del testamento.
Un film che è stato riadattato per il cinema levando totalmente il tema dell’omosessualità originaria del testo teatrale di Tennessee Williams che parlandoci dell’alcolismo di Brick Pollitt ci racconta di un suo innamoramento omosessuale verso il suo migliore amico deceduto, mentre nel film a causa del Codice Hays, che proibiva di parlare di omosessualità nel cinema, la causa dell’alcolismo diventa il presunto tradimento di lei.
Se pur in realtà in quegli anni i film erano molto spesso in bianco e nero il regista decise che doveva essere obbligatoriamente un film a colori essendo che come protagonisti c’erano Paul Newman e Liz Taylor star cinematografiche acclamante non solo per la bravura ma anche per la loro bellezza, gli occhi azzurri di lui e quelli viola di lei.
“La gatta sul tetto che scotta” è un film ancora oggi intramontabile che racconta di ciò che avviene tra le mure domestiche, gli orrenti intrighi veneri, l’aggressività verbale ma anche se pur solo sul finale una pace famigliare, un mix di sentimenti non legati sempre al banale tema dell’erotismo.
Un film realizzato praticamente quasi sempre nella stessa location ovvero la casa dei genitori, a parte alcune scene che sono girate all’esterno e sono veramente poche; Alcuni dicono che sia un film considerato un capolavoro altri invece sottolineano la cesura legata al tema dell’omosessualità, noi troviamo invece che sia un film che grazie agli attori identifica il cinema degli anni 60, il quale se pur tratta di un tema “leggero” non lo fa percepire, ma anzi, regala e ci fa riflette su cosa non bisogna essere e fare all’interno di una famiglia.
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