Pinocchio di Matteo Garrone
Pinocchio film basato sull’omonimo romanzo di Carlo Collodi
che ci racconta di questo burattino nato da un ceppo di legno intagliato da un
povero falegname: Mastro Geppetto interpretato da Roberto Benigni, film
vincitore di cinque David di Donatello nel 2020 come miglior costumista, miglior
acconciatore, miglior scenografo, migliori effetti speciali visivi ed infine
come miglior truccatore e di cinque nastri d’argento e quattro ciack d’oro, un film
pluripremiato diretto
da Matteo Garrone
regista contemporaneo e per chi non lo ricordasse è regista anche di “Dogman”, “l’estate
romana” e “Gomorra”.
Film dove tutti i personaggi sono stati realizzati con il trucco protesico che per chi non lo conoscesse è una tecnica particolare che ricrea delle vere e proprie protesi scolpite a mano utilizzando del lattice o del silicone per poi truccarle da asciutte, per Pinocchio l’attore Federico Ielapi, che nel film interpreta il protagonista si è dovuto sottoporre a sedute quotidiane di quattro ore prima di iniziare le riprese, inutile dire che il premio David di Donatello a Dalia Colli e Mark Coulier è più che meritato (Mark Coulier ha anche lavorato per Harry Potter e Grand Budapest Hotel).
Se nel film del 2002 Roberto Benigni ha interpretato Pinocchio, in questo lo ritroviamo nella parte di Geppetto, un falegname povero, toscano che si preoccupa del suo burattino parlante, toccante la scena in cui lo aspetta fuori da scuola: “aspettate a chiudere manca un bambino, il mio figliolo ha il capellino rosso, vestitino rosso e abecedario nuovo, gliel’ho comprato io” lo sguardo di smarrimento mescolato alla preoccupazione che si protrae anche quando nella scena dopo va da Cecconi, personaggio interpretato da Sergio Forconi, lì come in tutto il film Benigni è stato straordinariamente intenso e solo nel film “La vita è bella” è stato cosi impeccabile e delicato nel interpretazione.
Questo film dedicato alla favola di Collodi è decisamente la
sua versione migliore: rispetta la storia e né prende in prestito anche i personaggi
meno conosciuti come la Civetta, il corvo e la lumaca il tutto in un
ambientazione dark ispirandosi anche ai quadri del movimento artistico
Macchiaioli per le atmosfere di povertà, pensate che Garrone ha fatto tantissime
ricerche per capire quale fosse la location che ha ispirato di più Collodi per il
villaggio di Geppetto, ma non solo già dalle prime immagini si capisce che è un
film fatto alla vecchia maniera dove l’artigianalità è presente e predominante in
tutto il film redendolo un capolavoro cinematografico.
“Io non voglio essere un burattino, voglio diventare un
bambino come tutti gli altri”
Voto 9
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