Viaggio a Tokyo di Yasujirō Ozu.

 Viaggio a Tokyo è il capolavoro cinematografico di Yasujirō Ozu, ed è nell’elenco dei cento film più importanti della storia del cinema, il quale con delicatezza e simbolismo racconta l’avventura di una anziana coppia di genitori che va a trovare  figli, i quali con molta poca voglia e molto snobbismo cercano di mandarli via, un film che racconta la generosità del animo umano, un film che si apre con un battello che parte dalla spiaggia e si chiude con un treno che parte dalla stazione, come a voler dire che c’è un inizio ed una fine, un incipit ed un epilogo.

Il Tempo è il cardine predominante di questa opera, il tempo da condividere con i propri cari, da vivere e non rimpiangere.


tazza te


 Un’opera intensa presentata 3 novembre 1953, in Giappone, l’idea del film venne allo sceneggiatore Kōgo Noda che insieme ad Ozu scrisse il copione in 103 giorni prendendo vagamente spunto da un altro film,  Cupo Tramonto del 1937 di Leo McCarey, chiaramente personalizzandola e rielaborandola.

Nel film l’attore Chishū Ryū che interpreta Shukichi, che nel film interpreta un uomo di 70 anni quando invece ne ha 49, e  Chieko Higashiyama ovvero Tomi nel film,  parlano solamente il dialetto di Hiroshima.


locandina


In film di Ozu c’è una vera e propria esperienza visuale, di come l’immagine è il vero cure pulsante di tutta l’opera, dal posizionamento della macchina da presa in basso catturando cosi la realtà emozionale e fisica, non troviamo primi piani ma bensì quando conversano tra di loro colui che viene inquadrato è sempre colui che parla e non quello che ascolta come nel cinema classico dove c’è una contrapposizione e il tutto si mescolata al silenzio dei gesti ed ad una mancata azione, come nella scena della morte della madre, nella quale troviamo cinque inquadrature che non danno un significato particolare ma semplicemente fanno vedere pezzi della cittadina di Onomichi, facendo questo prolunga lo stato d’animo disperato del padre che ha appena preso la notizia non facendolo vedere ma facendolo percepire.


loto


La tematica fondamentale di questo film è il tempo, anzi il trascorrere del tempo, attraverso l’uso di immagini, il fumo delle sigarette, quello di un comignolo, il vapore dei treni, immagini del mare, tutto è unito, come se espressione e oggetti di scena fossero un tutt’uno e come se parlassero tra di loro .

Viaggio a Tokyo considerato inizialmente un film "troppo giapponese" ha saputo far vedere di essere invece un capolavoro da vedere, per tutti i fan del film sappiate che gli appunti del regista e la locandina dell’epoca conservati al National Film Center di Tokyo.

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