Piccole donne del 1994 di Gillian Armstrong


Visto che ormai sarete pieni di consigli sui classici film da guardare a Novembre per poi entrare nel mese più ricco di film a tema, dicembre e quindi natale , vi volevo consigliare un film diverso, ma stupendo per questa giornata, un film che con questa festività centra ma al tempo stesso ti fa immergere in un epoca il 1861, un film che ci accompagna al periodo invernale, un film se vogliamo “storico” e in costume: “Piccole donne “ del 1994 con  Winona Ryder, Christian Bale, Susan Sarandon e Kirsten Dunst, regia di Gillian Armstrong regista Australiana la quale è la prima regista donna ad aver girato questo film.

Per chi non lo conoscesse è un film tratto dall’omonimo libro scritto nel 1868 il primo volume “Piccole donne” e nel 1869 il secondo “Piccole donne crescono” da Louisa May Alcott; un libro possiamo dire vincente, appena pubblicato fu un enorme successo, venne subito considerato un classico della letteratura per bambini, considerato anche un libro pedagogistico grazie alla storia, nella quale non c’è il solito riflettere sugli insegnamenti che i genitori possono trasmettere ai figli ma bensì la loro crescita individuale da adolescenti ad adulti ed il loro essere.


locandina


Ora però torniamo al film, un film che racconta di quattro sorelle ed un madre: forti, indipendenti, coraggiose e colte le quali non rappresentano le tipiche donne del 1860, ma bensì si travestono da uomini per gli spettacoli teatrali che fanno in casa, parlano di Charles Dickens e non condividono che la rappresentazione della donna deve essere un corsetto stretto e cucire in casa, un film che parla di gentilezza ed indipendenza.

Piccole donne ovvero: Jo, Meg, Beth, Amy  le quali hanno tutte un carattere e delle passioni ben definite: Jo la scrittrice selvaggia, Amy la pittrice di ceramica, Beth la pianista che purtroppo si ammala di scarlattina , ed infine Meg la gentile e forse la più ordinaria e non dimentichiamoci ovviamente della madre Abigail March una donna forte la quale cerca di trasmettere tutti i suoi valori con dolcezza alle sue figlie “preferirei che spossasse un uomo povero ma che fosse felice”.


cioccolata calda


Un film con un finale meraviglioso, pioggia, “Jo ,un nome cosi piccolo per una donna cosi grande, le mie mani non hanno nulla da offrirti” disse Friedrich Bhaer  facendo capire che lui era un uomo povero e Jo gli rispose incrociandole alle sue in una stretta romantica “ora si che hanno qualcosa”.

Personalmente non ho nient’altro da aggiungere se non consigliare di vederlo, con una buona tazza di tè caldo, un film cosi bello non ha bisogno di troppe parole. 

Buona visione 

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