La freccia azzurra di Enzo d'Alò
Per questo film non ho intenzione di parlarvi della grafica,
del montaggio o delle voci ; questo film è estremamente pura magia e come tale
merita una recensione totalmente diversa.
Il libro di Gianni Rodari cosi meravigliosamente puro e delicato
prende vita nel 1996 grazie al regista Enzo d’Alò, un film primo come
lungometraggio per lo studio d’animazione “Lanterna magica” il quale costò
quasi quattro anni di lavoro.
“nella mia lista ho messo quattro trenini elettici 230
soldati di epoca napoleonica, 1 macchina elettrica, tonnellate di pongo: “
Carlo Alberto disse, perché se eri un bambino buono italiano la befana ti
portava dei regali. E così tutti i bambini facevano la loro lista e la
consegnavano alla befana nel suo negozio.
E poi c’è lui, un bambino di nome Francesco orfano che chiede una sola cosa: la freccia azzurra, in ricordo del suo povero papà che lavora lì, e così prende il coraggio ed entra nel negozio pensando di consegnare la lettera alla befana e invece calpestando una papera si trova a fare una discussione con l’assistente essendo che la befana si trovava di sopra con il raffreddore, ignara del fatto che il suo assistente le sta dando del veleno; l’assistente un ricco avaro uomo racconta al piccolo Francesco che la befana non regala proprio nulla quest’anno e anzi, Deve comprarli.
Un film cosi pieno di amore e metafore sull’uguaglianza, come
nella notte della epifania quando i giocattoli prendono vita e con la musica di
Paolo Conte che accompagna il momento, raffigurando il loro stato d’animo molto
pensieroso perché sarà sia l’ultima sera che passano tutti insieme e soprattutto
che il povero Francesco non riceverà nessun regalo , cosi decidono di cercarlo
e di regalarsi a lui almeno qualcuno di loro.
Non tutti i giocattoli però all’inizio sono buoni, c’è un
mago un po’ cattivello che cerca di mettere i bastoni tra le ruote facendosi
notare da scarafoni (l’assistente) il quale li stava cercando per venderli alle
case dei bambini che avevano pagato ma, loro più furbi che mai scappano dalle
sue grinfie facendolo cadere atterra nella neve.
Grazie all’aiuto di una statua trovano la direzione della
casa di Francesco Ballano sulle note meravigliose di Paolo Conte sulla luna,
poesia.
Bellissima la scena di quando le matite si consegnano ad un
bambino, e raccontano che anche i colori possono litigate “hai mai sentito dei
contrasti di colore” decidono cosi di disegnare assieme al bambino facendo
prendere vita i loro disegni, mucche, uccelli che scappano dalla gabbia per
andare sullo scoglio nel mare ed un formaggio per un topolino molto curioso.
Il finale commovente, Francesco che sogna di essere dentro
alla sua freccia azzurra, che abbraccia suo papà poi si sveglia e incontra un
cane spicciola il quale rimarrà con lui per sempre insieme e con loro anche la
befana e gli farà da madre.
Un film che va visto soprattutto da più piccoli, un film che
ti fa vedere che tutti meritano i regali a prescindere da che status sociale tu
provenga, un film d’animazione che racconta uno dei libri, se non il libro più
bello della letteratura, o almeno per me è cosi.
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